Titolo: Stagioni diverse
Autore: Stephen King
Prezzo: 11,90
Pagine: 588
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Recensione di Giuliana Popolizio
http://giuliana-bookspassion.blogspot.com/
http://giuliana-bookspassion.blogspot.com/
Questo libro è una raccolta di 4 novelle di Stephen King, uno degli autori che più sto apprezzando e del quale sto assaporando man mano i suoi libri come piccole pillole di vita. Il racconto sul quale voglio soffermarmi si intitola "Il corpo" dal quale è stato tratto il film: Stand by me: ricordo di un'estate. Probabilmente siete in molti ad aver visto questo film. Non vi nascondo di averlo visto prima di leggere la storia. Il film è fedelissimo al racconto e di questo sono veramente contenta.
Trama:
Abbiamo 4 ragazzini: Chris,Vern, Teddy e Gordie che decidono di andare per i boschi in cerca del corpo di un ragazzo travolto da un treno e non ancora trovato. Si illudono di poter avere una foto sul giornale per l'eroico gesto. Durante il cammino ne succedono tante: Gordie rischia di essere azzannato da Chopper, il cane a guardia di una discarica; tutti si fanno un bagno e si rendono conto che quell'acqua è infestata da sanguisughe... e tante altre.
Gordie è la voce narrante e la storia viene intervallata anche dai suoi racconti perchè da adulto sarà uno scrittore. Racconterà, intorno al fuoco, ai suoi amici, la storia di Davie Hogan un ragazzo obeso che decide di vendicarsi in modo singolare di tutti coloro che lo prendevano in giro per il suo aspetto.
Non importa se i ragazzi troveranno o meno il corpo di Ray Brower, quello che merita attenzione è il vissuto di ognuno di loro che potrebbe dare l'impressione di giocare a fare il duro ma che in realtà è cresciuto troppo in fretta a causa delle mancanze familiari. Gordie per esempio vive all'ombra di un fratello maggiore morto in un incidente. I genitori sembrano non considerarlo affatto perchè hanno santificato la figura del primogenito.
Mi ha colpito e mi ha fatto riflettere anche un altro atteggiamento di questi ragazzini. Nonostante siano dei piccoli ribelli,fuori dagli schemi che potrebbero riempire di ingiurie e accuse i propri genitori, unici responsabili della loro miserevole vita, continuano a nutrire un certo rispetto riverente e sentono comunque la loro autorità scorrergli nelle vene.
Al giorno d'oggi invece il dislivello Genitore-Figlio sembra perdersi per strada sempre di più. I figli avanzano mille richieste e non accettano rifiuti mettendosi ad un pari livello.
Ho amato questo racconto dalle mille sfaccettature.
SCHEDA FILM :
Titolo originale : Stand by Me
Paese : USA
Anno : 1986
Regia : Rob Reiner \ Soggetto: Stephen King
Colonna Sonora : Stand by Me di Ben E. King
CAST:
• Wil Wheaton: Gordie Lachance
• River Phoenix: Chris Chambers
• Corey Feldman: Teddy Duchamp
• Jerry O'Connell: Vern Tessio
• Kiefer Sutherland: "Asso" Merrill
• Richard Dreyfuss: Gordie adulto (narratore)
• John Cusack: Denny Lachance
Recensione di Davide Gerardi
Sapete,la prima volta che vidi questo film avevo all’incirca dodici anni e prima ancora che uscissero i titoli di coda,avevo già tra le mani il mio zaino di stoffa,pronto a riempirlo con le prime cose che trovavo in casa per partire via da tutto e da tutti,senza una meta,senza un perché. Volevo ad ogni costo vivere un avventura come quella di Gordie,Chris,Teddy e il simpaticissimo Vern. Certo,trovare altri tre amici disposti a seguirmi in quell’avventura non era cosa da poco,anzi l’intera faccenda non era cosa da poco,infondo avevo solo dodici anni,e gli unici viaggi che potevo permettermi erano attraverso i miei racconti e la mia immaginazione. Ormai sono passati piu di tredici anni e credetemi quando vi dico che da allora nessun altro film è riuscito a trasmettermi quello stesso spirito di libertà,avventura e indipendenza dal mondo. Che voi abbiate dodici,venticinque o novant’anni,”Ricordo di un estate” è in grado sempre di lasciarvi dentro qualcosa di nuovo ma soprattutto vi farà rispolverare quei valori a volte dati per scontati quali l’amicizia quella vera,quella più profonda ed innocente e farvi riflettere anche solo per un istante sui rapporti a volte burrascosi con la vostra famiglia. Il film è ambientato alla fine degli anni ’50 nell’Oregon (la cui capitale neanche a farlo apposta è Salem) ed è proprio l'amicizia fra I quattro tredicenni ad essere continuamente focalizzata, perché l'amicizia a quell'età (lo dice l'autore stesso) è un sentimento totale e puro, come mai più si proverà così intensamente nella propria esistenza. Del resto ogni azione, ogni pensiero, a tredici anni diventa estremamente importante. Tutto è scoperta, di certo non più quella magica dell'infanzia, bensì quella consapevole del mondo esterno tanto temuto e, non di meno, di quello interno: la coscienza di se stessi diventa la conquista più grande, per questo più difficile e dolorosa. Il regista Rob Reiner lo sa e non banalizza il momento, infatti attraverso numerosi primi piani riesce a valorizzare le loro espressioni e gli stati d’animo che caratterizzano questa sorta di rito di iniziazione per i quattro avventurieri. Io la definisco una storia senza tempo,da far leggere e vedere ai propri figli e ai nipoti,sapendo già che sarà un tassello importante della loro crescita … anzi se devo essere sincero,dentro di me spero un giorno lontano o vicino che sia,di rivedere questo film seduto accanto a mio figlio,e guardarlo sorridere, entusiasmarsi,commuovere proprio come quando io avevo dodici anni.
CURIOSITA’ DAL FILM:
• Rob Reiner si arrabbiò moltissimo quando Wil Wheaton e Jerry O'Connell dovettero girare la scena del treno sul ponte dato che non riuscivano a sembrare spaventati.
• Le sigarette che i ragazzi fumano sono in realtà foglie di lattuga
• Nell'ultima parte del film, quando Chris Chambers (interpretato da River Phoenix) scompare, Reiner ha dichiarato che è dura rivedere quella scena per lui perché non aveva idea di ciò che sarebbe accaduto a River 7 anni dopo,morto in un locale per overdose da droga e alcool.
Sapete,la prima volta che vidi questo film avevo all’incirca dodici anni e prima ancora che uscissero i titoli di coda,avevo già tra le mani il mio zaino di stoffa,pronto a riempirlo con le prime cose che trovavo in casa per partire via da tutto e da tutti,senza una meta,senza un perché. Volevo ad ogni costo vivere un avventura come quella di Gordie,Chris,Teddy e il simpaticissimo Vern. Certo,trovare altri tre amici disposti a seguirmi in quell’avventura non era cosa da poco,anzi l’intera faccenda non era cosa da poco,infondo avevo solo dodici anni,e gli unici viaggi che potevo permettermi erano attraverso i miei racconti e la mia immaginazione. Ormai sono passati piu di tredici anni e credetemi quando vi dico che da allora nessun altro film è riuscito a trasmettermi quello stesso spirito di libertà,avventura e indipendenza dal mondo. Che voi abbiate dodici,venticinque o novant’anni,”Ricordo di un estate” è in grado sempre di lasciarvi dentro qualcosa di nuovo ma soprattutto vi farà rispolverare quei valori a volte dati per scontati quali l’amicizia quella vera,quella più profonda ed innocente e farvi riflettere anche solo per un istante sui rapporti a volte burrascosi con la vostra famiglia. Il film è ambientato alla fine degli anni ’50 nell’Oregon (la cui capitale neanche a farlo apposta è Salem) ed è proprio l'amicizia fra I quattro tredicenni ad essere continuamente focalizzata, perché l'amicizia a quell'età (lo dice l'autore stesso) è un sentimento totale e puro, come mai più si proverà così intensamente nella propria esistenza. Del resto ogni azione, ogni pensiero, a tredici anni diventa estremamente importante. Tutto è scoperta, di certo non più quella magica dell'infanzia, bensì quella consapevole del mondo esterno tanto temuto e, non di meno, di quello interno: la coscienza di se stessi diventa la conquista più grande, per questo più difficile e dolorosa. Il regista Rob Reiner lo sa e non banalizza il momento, infatti attraverso numerosi primi piani riesce a valorizzare le loro espressioni e gli stati d’animo che caratterizzano questa sorta di rito di iniziazione per i quattro avventurieri. Io la definisco una storia senza tempo,da far leggere e vedere ai propri figli e ai nipoti,sapendo già che sarà un tassello importante della loro crescita … anzi se devo essere sincero,dentro di me spero un giorno lontano o vicino che sia,di rivedere questo film seduto accanto a mio figlio,e guardarlo sorridere, entusiasmarsi,commuovere proprio come quando io avevo dodici anni.
CURIOSITA’ DAL FILM:
• Rob Reiner si arrabbiò moltissimo quando Wil Wheaton e Jerry O'Connell dovettero girare la scena del treno sul ponte dato che non riuscivano a sembrare spaventati.
• Le sigarette che i ragazzi fumano sono in realtà foglie di lattuga
• Nell'ultima parte del film, quando Chris Chambers (interpretato da River Phoenix) scompare, Reiner ha dichiarato che è dura rivedere quella scena per lui perché non aveva idea di ciò che sarebbe accaduto a River 7 anni dopo,morto in un locale per overdose da droga e alcool.
Nessun commento:
Posta un commento